Gestiamo diverse problematiche ambientali, forniamo supporto tecnico/normativo e progettiamo soluzioni

Grafica strappo
Piani di caratterizzazione
Indice di degrado amianto
Progetti di bonifica
Monitoraggio delle acque sotterranee
Analisi di rischio sito specifica
Direzioni lavori e contabilità

Caratterizzazioni e Bonifiche Ambientali

Gestione delle diverse problematiche ambientali derivanti dalla contaminazione del suolo, sottosuolo e acque sotterranee, fornendo un costante supporto tecnico/normativo e progettando gli interventi risolutivi interfacciandosi con competenza con gli Enti preposti al controllo, ai sensi del CODICE dell’AMBIENTE.
Nello specifico i principali servizi inerenti a tali problematiche sono i seguenti:

  • redazione progettuale ed esecuzione di indagini ambientali e di caratterizzazione,  con campionamento di terreni e  acque sotterranee finalizzate alle analisi chimiche previste nel Dlgs 152/06 smi;
  • elaborazione dell’Analisi di Rischio sito specifica ai sensi Dlgs 152/06 e smi;
  • progettazione e direzione di interventi di bonifica in situ ed ex situ e relativa certificazione di avvenuta bonifica;
  • monitoraggio delle acque sotterranee fino a profondità di 90 m;
  • pratica di dismissione o sostituzione di serbatoi interrati con eventuale accertamento della qualità ambientale del sottosuolo secondo le Linee Guida di ARPA;
  • valutazione di fattibilità, sviluppo e realizzazione di interventi di BIO- REMEDIATION e PHYTO-REMEDIATION per il recupero dei siti contaminati da Idrocarburi, BTEXS e Metalli Pesanti;
  • progettazione e direzione di interventi di bonifica di manufatti in amianto e di terreni contaminati da amianto friabile e/o compatto.
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Dott.ssa Muriel Consonni

Responsabile Tecnico Albo Nazionale Gestore Ambientale

  • Laurea Magistrale Specialistica in Biotecnologie per l’industria e l’ambiente
  • Esame di Stato: Biologo
  • Abilitazioni Albo Nazionale Gestori Ambientali Cat. 9 (siti contaminati) e Cat. 10 (bonifiche amianto compatto e friabile)
Dott.ssa Muriel Consonni - Responsabile tecnico albo gestori ambientali

FAQ

Le domande frequenti su Caratterizzazioni e Bonifiche Ambientali

Cos’è un piano di caratterizzazione?

È un piano di indagine ambientale che viene approvato in Conferenza di Servizi e poi realizzato in contraddittorio con gli Enti preposti, generalmente ARPA - Agenzia Regionale Protezione Ambiente, al fine di verificare, attraverso specifiche analisi chimiche di suolo/sottosuolo e acque sotterranee, se il sito oggetto dell’indagine è potenzialmente contaminato, cioè le concentrazioni riscontrate nelle matrici ambientali superano le CSC - Concentrazioni Soglia di Contaminazione.
Nella pratica, un piano di caratterizzazione ambientale consiste nella raccolta di dati storici per la ricostruzione di tutte le attività produttive che si sono succedute sul sito, nella verifica dei luoghi di accumulo e stoccaggio di rifiuti e/o materie prime, nell’individuazione di vasche e serbatoi interrati e/o fuori terra, pozzi disperdenti, reti di sottoservizi, e verifica dell’eventuale presenza di centri di pericolo.

Cosa significa bonifica ambientale? In cosa consiste la bonifica di siti contaminati?

La normativa, in particolare l’art. 240 di D.Lgs. 152/2006, definisce una bonifica ambientale come “l’insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento/le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee ad un livello inferiore alle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR)/Contaminazione (CSC)”.
La bonifica ambientale, viene eseguita nel caso in cui, a seguito della predisposizione del piano di caratterizzazione e all’analisi di rischio sito-specifica, il sito in oggetto sia stato classificato come “contaminato” (contaminato = concentrazioni dei contaminanti sono superiori alle CSR-Concentrazioni Soglia di Rischio).
Le bonifiche ambientali consistono quindi nello svolgere tutte quelle attività necessarie perché un sito dichiarato “contaminato” in seguito a specifiche indagini ambientali possa divenire “non contaminato”.

Qual è la tecnologia per la bonifica di terreni contaminati?

La bonifica in caso di contaminazione del suolo può avvenire tramite diverse tecnologie:
1- tecnologie in situ con la degradazione in loco dei contaminanti o trasformazione degli stessi in sostante non tossiche per l’uomo e l’ambiente;
2- tecnologie on site con l’escavazione del suolo contaminato e del suo trattamento in un impianto/sistema di processo installato presso il sito contaminato;
3- tecnologie off-site con l’escavazione del suolo contaminato e del suo trasporto in specifici impianti di trattamento.

Qual è la differenza tra Bioremediation e Phytoremediation?

Il Bioremediation o Biorisanamento è una tecnica di bonifica ambientale basata su microrganismi in grado di biodegradare e detossificare i contamianti presenti in un ecosistema.
Il Phytoremediation o Fitorisanamento è una branca del Biorisanamento e consiste nell’utilizzo di piante terrestri o acquatiche che permettono la bonifica di terreno, acqua o aria. Queste specie vegetali, definite iperaccumulatori, sono in grado di fitoestrarre metalli pesanti o indurre la naturale degradazione di composti.
La differenza tra queste due tecniche “verdi” sta quindi nel fatto che il Biorisanamento utilizza microbi, mentre il Fitorisanamento le piante.

Qual è la tecnologia per la bonifica solventi clorurati nelle acque di falda?

I solventi clorurati vengono utilizzati sia in campo civile che industriale. L’inquinamento dovuto da queste sostanze interessa in genere le acque di falda. La bonifica di questi solventi è molto importante a causa della loro tossicità.
Esistono diverse tecniche in grado di ridurre e risolvere questo problema. Il sistema più utilizzato in Italia è il Pump & Treat (spesso particolarmente costoso nella fase di gestione a causa della lunga durata del trattamento), ma la soluzione in situ che risulta più promettente è il trattamento chimico di ossidazione/riduzione (ISCO) mediante iniezione di specifiche sostanze che reagiscono con i contaminanti e/o il biorisanamento che permette di sfruttare i batteri naturalmente presenti nei siti contaminati per degradare questi solventi.

Qual è la tecnologia per la bonifica cromo esavalente nelle acque di falda?

Il cromo esavalente è un metallo pesante molto utilizzato in ambito industriale e in particolare nel settore metallurgico, chimico e tessile.
Quello che rende il cromo esavalente uno dei più pericolosi inquinanti ambientali è il suo essere tossico, cancerogeno ed estremamente solubile in acqua. Una volta che raggiunge l’acqua di falda è in grado di diffondersi ad ampio raggio. Un sito inquinato da questo tipo di contaminante va trattato in tempi rapidi per raggiungere i limiti stabiliti dalla normativa.
Le principali tecnologie di bonifica applicate ai casi di contaminazione da Cr(VI) si basano sul raggiungimento di condizioni riducenti e/o sulla disponibilità di elementi donatori di elettroni (reazioni sia chimiche che biologiche).

Qual è la tecnologia per la bonifica idrocarburi nelle acque di falda?

Gli idrocarburi sono i principali componenti di gasolio, benzina e kerosene. Sono tra i più comuni inquinanti sia di terreni che di acque di falda.
Per questo tipo di contaminazione, le tecnologie in-situ (senza rimozione della matrice contaminata) sono più efficaci in caso di idrocarburi più leggeri, mentre per quelli più pesanti sono necessari interventi on-site (tramite rimozione della matrice inquinata e trattamento in un’apposita area all’interno del sito).
Anche in questo caso gli interventi di biorisanamento risultano essere i più adatti sia dal punto di vista di costi/tempi che per quanto riguarda la sostenibilità ambientale.

Come si effettua una bonifica/dismissione di serbatoi interrati?

La dismissione di serbatoi interrati può essere distinta in 3 macro-tipologie di intervento: dismissione con rimozione, dismissione con messa in sicurezza definitiva e dismissione con messa in sicurezza temporanea.
Ogni operazione di dismissione prevede necessariamente interventi di bonifica interna e pulizia, svuotamento completo del serbatoio e delle tubazioni, certificazione “gas-free”, accertamenti e indagini ambientali del suolo/sottosuolo, operazioni di messa in sicurezza o bonifica dei terreni e relazione di fine lavori.

Come avviene la bonifica di terreni contaminati da amianto friabile e compatto?

Gli interventi devono essere effettuati da aziende specializzate in grado di eseguire tutte le attività richieste dalla legge.
L’iter da seguire per il progetto di bonifica è:
1- esecuzione di indagini preliminari e analisi ambientali
2- preparazione del piano di lavoro da sottoporre all’ASL/ATS di competenza
3- rimozione e confezionamento dei rifiuti secondo le procedure stabilite dalle norme
4- trasporto e smaltimento rifiuti
5- monitoraggio ambienti bonificati.

Cosa deve essere eseguito in caso di incidente che può determinare rischio per l'ambiente?

Secondo quando indicato nell’art. 242 del DLgs 152/06 è necessario:
1- eseguire attività di messa in sicurezza;
2- comunicare agli Enti competenti l’evento accaduto;
3- verificare gli eventuali superamenti delle CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione) nelle matrici ambientali coinvolte (acque sotterranee o suolo/sottosuolo);
4- nel caso di superamento delle CSC notificare tali superamenti agli Enti competenti e procedere alle operazioni di messa in sicurezza operativa/analisi rischio/bonifica.

“Non ascoltare i consigli delle persone, ma solo quelli del vento che passa e ci racconta le storie del mondo.”

(Claude Debussy)